Per lungo tempo lo spazio dei Giardini Ravino è stato uno spazio immaginario. La realizzazione di un giardino è la più alta espressione delle ambizioni umane, la tensione verso un’utopia alla quale viene assegnato uno spazio territoriale concreto. Per Giuseppe D’Ambra la passione per le piante succulente è un vizio di famiglia. Già suo padre, Antonio, collezionava crassule, che amava piantare in conchiglie per decorare gli esterni della sua casa di Forio. Con il gusto già inclinato da questa educazione estetica domestica, divenuto capitano di marina, Giuseppe D’Ambra ebbe un incontro ravvicinato con i giganteschi saguari del deserto dell’Arizona: fu una folgorazione che provocò l’inizio di un amore ancora inesausto. Trovatosi poi a navigare lungo le rotte del Sudamerica, Giuseppe D’Ambra ha sistematicamente riportato semi e talee da ogni suo viaggio, coltivando
sempre il sogno di possedere uno spazio proprio, dove poter allestire la collezione e renderla accessibile al pubblico."
"Non si ha giardino se non vi è stato chi lo abbia prima desiderato ed immaginato e poi ogni giorno lo viva e lo lavori", Bruno Filippo Lapadula.
Con il passare del tempo la passione del Capitano è divenuta il sogno botanico di tutta lasua famiglia.
Nel 2000 il destino ha voluto che fosse messo in vendita il fondo antistante Villa Ravino, sul cui tetto Giuseppe D'Ambra aveva accumulato, in quarant'anni, oltre 3000 esemplari delle
sue amate piante grasse.
Si trattava di un vigneto di circa 6.500 mq, appartenente al “Clero di Forio”, che venne acquistato, dopo febbrili contrattazioni, nel 2001. Le difficoltà furono subito chiare, in quanto il terreno si presentava eccessivamente pianeggiante. I lavori necessari allo spostamento e al drenaggio del terreno, la piantumazione, il recupero del vecchio fabbricato colonico, il tracciato accessibile a tutti, il rispetto delle normative sull’impiantistica rendevano l'impresa titanica ed enormemente dispendiosa. Ma per chi ha deciso di realizzare un sogno non esistono ostacoli!
Giuseppe D'Ambra e i suoi due figli, Christoph e Luca, sostenuti dall'amore e dalla fiducia della signora Edith, hanno investito la loro forza lavoro, unico capitale rimasto. In squadra è entrato, successivamente, un giovane e promettente architetto paesaggista, che ha tracciato le linee guida e coordinato l'opera dei maestri parracinai, degli elettricisti e degli idraulici.
Il 15 settembre 2005 vengono inaugurati i Giardini Ravino e la commozione è grande nel cuore di tutta la famiglia. La vera stagione del nuovo giardino botanico inizia il 1° aprile
2006, data in cui apre il suo cancello al pubblico.
Quando negli anni '60 ha cominciato a girare il mondo collezionando piante, il Capitano D’Ambra non avrebbe mai pensato di poter arrivare a presentare oggi una collezione unica in Europa. “Aprire un giardino botanico è stato il mio sogno divenuto realtà. Le passioni perseguite ripagano sempre!”.
Nel 2013 i Giardini Ravino sono stati censiti dall’APGI (Associazione dei Parchi e Giardini d’Italia), che opera in stretta collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; nel 2020 sono stati inseriti nella Garden Route, la guida ufficiale dei giardini italiani, che si propone di rilanciare la fruizione culturale e turistica dei parchi e dei giardini italiani e di diffondere la cultura del giardino e i temi ad esso connessi; nel 2025, inoltre, hanno ricevuto il riconoscimento di Garden of Excellence dall’American HorticulturalSociety.